Perchè Amsterdam e i Paesi Bassi sono a misura di bicicletta?

Arrivando ad Amsterdam la prima cosa che ti chiedi è: ma dove sono le auto e perchè ci sono così tante bici? La realtà urbana di Amsterdam è infatti diversa da quella di qualsiasi altra città. Ad oggi più di un quarto degli spostamenti giornalieri sono fatti in bicicletta. Lo stesso vale per le zone limitrofe e la campagna olandese, dove i paesaggi naturali la fanno da padrona. Ma perchè Amsterdam e i Paesi Bassi sono a misura di bicicletta?

Come si arriva ad essere a misura di bicicletta?

Non dobbiamo pensare che Amsterdam sia sempre stata così, anzi! Anche ad Amsterdam negli anni 50 ci si batteva per lo sviluppo dell’automobile e della rete stradale che fossa a misura di auto.

La tassa sulle biciclette del 1924

Nel 1924 il governo olandese introduce una tassa sulle due ruote non a motore con lo scopo di finanziare la costruzione di una rete autostradale. Non una cosa vista di buon occhio, ma in un cento senso era un ottimo risultato: finalmente i ciclisti potevano avere peso e voce nella costruzione delle strade, essendo a tutti gli effetti contribuenti della loro costruzione. Potevano legittimamente chiedere al governo di considerare la bicicletta un bene pubblico. Ed è da qui che parte il percorso che ha reso l’Olanda il Paese più bike-friendly del mondo.

Le nuove misure degli anni ’50

Per permettere alle auto di percorrere le strade senza intralci anche i motorini vennero equiparati alle biciclette e costretti sulle piste ciclabili. Ma la presenza dei motorini sulle piste ciclabili (che avevamo comunque una velocità diversa dalle bici) costrinse il governo a attuare l’allargamento delle piste ciclabili.

La svolta degli anni ’70

Tra glia nnai ’60 e ’70 il progetto del governo era quello di allargare nuovamente lo spazio occupato dalle auto, ma l’alto numero di morti sulle strade, sopratutto bambini, fece sorgere la questione della sicurezza. La mobilitazione della società civile scongiurò questo rischio, imponendo come prioritaria la riconversione dello spazio urbano a misura delle due ruote.

Da quel momento i progetti modellati sulle esigenze dei veicoli a motore vennero stralciati e la priorità per gli ingegneri del traffico diventò quella di trovare soluzioni viabilistiche che riconoscano la bicicletta come bene pubblico, promuovendone l’uso e disincentivando quello dell’automobile.

L’utilizzo della bicicletta oggi

Oggi possiamo dire che Amsterdam e i Paesi Bassi sono a misucra di bicicletta.

La bicicletta unisce tutti gli olandesi, a prescindere dall’appartenenza politica, dall’età e anche dalla provenienza geografica del nucleo famigliare di origine. Fin dagli inizi il ciclismo è stato un elemento comune tra i diversi gruppi sociali e religiosi in cui storicamente i Paesi Bassi sono divisi. Si può dire che il ciclismo è parte di una cultura condivisa da tutta la nazione.

Oggi abbiamo piste ciclabili in città e fuori, zone escluse al traffico veicolare, limiti di velocità più bassi, ampi parcheggi per le due ruote in prossimità delle stazioni sono diventati delle costanti in tutto il territorio dei Paesi Bassi.

Ad esempio ad Amsterdam a partire dal 2025 i mezzi non elettrici non potranno più entrare nel centro, i parcheggi costano 7.50 euro l’ora e la stazione centrale ha inaugurato nel 2023 due nuovi parcheggi sotterranei di bici per un totale di 10000 posti coperti.

Detto questo, arrivare in auto in città è sempre più difficile, quindi non consideralo nemmeno!


Bene, ora non ti resta che partire!
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